Ponte simbolico tra le Dolomiti e la capitale dell'Iran di Patrizia Boi

Il dott. Sayed Majid Emami, Direttore dell'Istituto Culturale Iraniano consegna una medaglia dell'Amicizia tra Teheran Belluno alla dottoressa Sandra Mella, consigliere comunale di Belluno (dietro la Dott.ssa Tarkian)

Patrizia Boi (BRICS and Friends) - Belluno, 9 ottobre 2025 – C’è stato qualcosa di profondamente simbolico a Belluno giovedì 09 ottobre 2025 nel cuore delle Dolomiti. Il Polo territoriale di orientamento UniDolomiti di Belluno della SSML/Istituto di grado universitario "San Domenico" di Roma, ha saputo trasformare un semplice "aperiviaggio" in un autentico ponte di cultura, spiritualità e conoscenza tra l’Italia e la Repubblica Islamica dell’Iran.

L’evento, ospitato presso l’Urban Hub di Belluno, ha registrato un’affluenza notevole: tante persone in presenza e altrettante collegate online hanno preso parte a un incontro che ha avuto il sapore dell’incontro fra civiltà, dove la curiosità e il desiderio di comprensione reciproca hanno prevalso su ogni luogo comune.

Gli Onori di Casa e i Contenuti Culturali

Il dott. Sayed Majid Emami, Direttore dell'Istituto Culturale Iraniano, il suo braccio destro, Mohsen Yazdani e il il dott. Abolfazl Emami Meybodi

A fare gli onori di casa, insieme ai promotori locali, c’erano importanti rappresentanti della cultura iraniana, come il direttore dell’Istituto culturale iraniano in Italia (organo che rappresenta presso il nostro Paese la dimensione culturale dell’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran), il dott. Sayed Majid Emami. L'Istituto Culturale Iraniano in Italia è fondamentale per promuovere la lingua, l'arte e la filosofia persiana, agendo come punto di riferimento per il dialogo interculturale e le collaborazioni accademiche tra i due Paesi.

Oltre ad Emami, era presente la professoressa Hanieh Tarkian, una figura accademica e una commentatrice italo-iraniana nota per i suoi studi e le sue analisi su questioni mediorientali, in particolare relative a politica, religione e geopolitica dell'Iran; un autorevole giurisperito, il dott. Abolfazl Emami Meybodi, che ha illustrato i tratti fondamentali del sistema giuridico e la grafia persiana e un bravissimo traduttore, Mohsen Yazdani (che rappresenta l'anima dell'Istituto di Cultura iraniano collaborando a stretto contatto con il Direttore), che ha permesso che ogni parola potesse davvero essere condivisa, compresa, assimilata. Dal punto di vista Artistico l'Iran ha schierato un musicista, Ali Kheshtinezhad, che ha incantato i presenti con i suoni antichi e delicati della musica tradizionale persiana.

È stata un’occasione rara per conoscere da vicino un Paese troppo spesso raccontato attraverso stereotipi: un viaggio nella storia, nella lingua e nelle tradizioni millenarie dell’antica Persia, ma anche una finestra sul presente, su un mondo che dialoga con l’Occidente senza rinunciare alla propria identità.

I Momenti Istituzionali e l'Ambasceria del Miele

Ponte di Amicizia tra Belluno e Teheran

Nel corso della serata, Emami ha consegnato un simbolo dal grande valore umano e diplomatico: la medaglia dell’amicizia tra Teheran e Belluno, offerta alla dottoressa Sandra Mella, consigliere comunale del capoluogo dolomitico. Un gesto che ha unito idealmente la città veneta alla capitale iraniana nel segno dell’amicizia e del rispetto reciproco.

La giornata era però iniziata molto prima, alle 16.30, con un incontro presso il Municipio di Limana, dove il sindaco, il dott. Michele Talo, che presiede anche il Polo territoriale "Unidolomiti", ed il consigliere comunale di maggioranza, Luca De Toffol (Limana Insieme), hanno accolto la delegazione iraniana per discutere di un prodotto che unisce natura e cultura: il miele. Limana, "paese del miele", ha illustrato ai rappresentanti iraniani le sue tradizioni apistiche e le qualità, che anche nella medicina persiana antica riveste un ruolo importante sul piano terapeutico.

Dialogo Interreligioso e Nuove Prospettive Accademiche

Mohsen Yazdani, Sayed Majid Emami e Hanieh Tarkian

Alle 17.30, la visita è proseguita presso la comunità salesiana dell’Istituto Agosti e la parrocchia di San Giovanni Bosco, dove la delegazione è stata accolta dal direttore don Alberto Maschio, dal parroco don Michele Canella e da don Tiziano Sofia, salesiano che ha vissuto per molti anni in Iran. Un incontro intenso e cordiale, nel quale si è parlato di libertà religiosa, di dialogo interreligioso e della tutela delle minoranze cristiane, ebraiche e zoroastriane garantite dalla Costituzione della Repubblica Islamica dell’Iran del 1979.

In un contesto mondiale spesso segnato da incomprensioni e conflitti culturali, il confronto aperto e sereno di Belluno ha mostrato quanto sia possibile, nella concretezza del dialogo senza compromessi, scoprire valori condivisi e un’umanità comune. La serata si è conclusa con una cena conviviale, nella quale il linguaggio universale dell’ospitalità ha continuato a unire, anche perché gli iraniani, che a novembre organizzeranno un importante incontro con degustazione delle prelibatezze della loro cucina, sono Maestri in fatto di ospitalità e anche molto ben disposti alla convivialità

Foto di gruppo tra Teherane Belluno, in fondo a destra spunta la testa del Professor Daniele Trabucco

Tuttavia, l’incontro di ieri non resta un episodio isolato: anzi, apre nuove prospettive. È stato, infatti, ufficialmente annunciato che Francesca Ferrazza - Coordinatrice del Polo didattico "Unidolomiti" di Belluno - e Daniele Trabucco, Referente anch'egli dello stesso Polo, nonché professore stabile di Diritto costituzionale e Diritto pubblico comparato presso la SSML/Istituto di grado universitario San Domenico di Roma - saranno invitati in Iran per partecipare a due importanti conferenze internazionali, che si svolgeranno in altrettante Università iraniane. In queste conferenze si discuterà del rapporto tra umanità, libertà e famiglia nell’ambito del diritto naturale classico, riconosciuto come terreno comune di dialogo tra il pensiero occidentale e la tradizione giuridica e religiosa iraniana, in quanto cerca di individuare principi universali che trascendono le differenze culturali.

Un filo invisibile ma robusto, dunque, lega ora Belluno a Teheran. È il filo del sapere, del rispetto e della ricerca del bene comune. In un tempo in cui l’umanità sembra smarrire la capacità di parlarsi, l'aperiviaggio" del Polo UniDolomiti è apparso come un piccolo ma luminoso segno di speranza: la dimostrazione che, tra le vette dolomitiche e i deserti persiani, può ancora fiorire un dialogo autentico, fatto di cultura, spiritualità e bellezza condivisa.